“Quartieri lontani” di Jiro Taniguchi

“Quartieri lontani” (Coconino Press Fandango – 2016) è un romanzo a fumetti di Jirô Taniguchi, pubblicato per la prima volta in Giappone nel 1998 e in Italia nel 2003 con un titolo diverso, “In una lontana città”, e in più volumi.
L’edizione del 2016 è la prima edizione integrale in un solo volume e il titolo riprende quello del film francese “Quartier lontain” di Sam Garbarski del 2010, trasposizione cinematografica del fumetto, ambientato appunto in Francia invece che in Giappone.

Una storia editoriale complessa, per un romanzo che narra invece di cose molto semplici. Come spesso accade nei romanzi a fumetti di Jirô Tanigichi, infatti, i protagonisti non sono eroi, non hanno poteri particolari, vivono vite comuni e invecchiano come noi. Su quest’ultimo punto, però, “Quartieri lontani” fa eccezione, perché il protagonista, Hiroshi, è un uomo di 48 anni che sale sul treno sbagliato e, invece di tornare alla sua casa di Tokyo, torna nella sua piccola città natale di Kurayoshi e qui si ritrova trasformato in sé stesso all’età di 14 anni, ma con la consapevolezza e i ricordi della sua età matura.
Hiroshi ha così l’occasione di rivivere la propria vita e cercare di cambiarla. Suo padre, quando Hiroshi aveva proprio 14 anni, lasciò la famiglia senza un motivo plausibile: un evento inspiegabile in un contesto che fino ad allora era stato quello della perfetta “famiglia felice”, un evento che avrebbe cambiato per sempre la vita e il destino di Hiroshi, di sua madre e di sua sorella, oltre ovviamente a quella del padre, che da allora non aveva più rivisto. Hiroshi fu segnato per sempre dall’ improvvisa sparizione della figura paterna, figura che lo stesso Hiroshi 48enne ricopre non senza contrasti interiori inespressi e insoluti. Quella scomparsa, Hiroshi, non l’aveva mai interiorizzata, mai davvero elaborata e superata. Ora, tornato 14enne, sei mesi prima che accada l’irreparabile, ha l’occasione di provare a fare qualcosa per evitare che suo padre prenda questa inspiegabile decisione e di riscrivere il proprio futuro e quello di tutta la sua famiglia di allora……Ma davvero lo vuole? Hiroshi comprende che questo potrebbe portarlo a non tornare più alla sua famiglia attuale. Non è che anche lui, come suo padre un tempo, sta cercando di fuggire dalle proprie responsabilità di padre e di marito? C’è qualcosa del suo presente di uomo maturo che non lo soddisfa e da cui vorrebbe fuggire? Decisamente c’è molto di Pirandello in questa storia: Hiroshi mi ha ricordato da vicino, in un contesto diverso, il Mattia Pascal pirandelliano.

Naturalmente, non svelo quello che succede e come va a finire, basti sapere che la storia è delicata e tranquilla, ma contemporaneamente carica di una specie di suspense e tensione interiore, un contrasto che ho trovato anche in altre opere giapponesi come i libri di Murakami, i film di Kurosawa, i quadri di Hokusai. Spero nessuno si scandalizzi se ho messo il nome di Jirô Taniguchi a fianco di questi mostri sacri, per me è assolutamente coerente con la grandezza artistica del maestro giapponese, insignito in Francia del titolo di Chevalier des Ordre des Arts et des Lettres e in Italia del prestigioso premio Gran Guinigi di Maestro del Fumetto.  Jirô Taniguchi è un autore di straordinaria sensibilità, i suoi dialoghi e i suoi disegni sono un invito alla riflessione, serena e pacata, ma anche attenta e profonda. ‘‘Quartieri lontani’’ è un libro delicato sul significato dell’amore, sul valore dell’amicizia, sull’importanza delle scelte che (non) facciamo e che indirizzano le nostre vite. C’è un fine cui siamo predestinati, indipendentemente dalle nostre decisioni, oppure tutto avviene per caso e ciascuno di noi potrebbe vivere infinite vite completamente diverse? Sarà un caso che questa lettura mi abbia portato (ancora una volta) a far visita al mio vecchio fantastico papà? I quartieri che vedo dalla sua finestra sono così familiari eppure così lontani dalla mia vita di oggi…

Qualunque sia il percorso che facciamo…ci sia sempre un fumetto come questo da leggere!!!

Jirô Taniguchi ha scritto tantissimi fumetti di vario genere, di cui è contemporaneamente spesso sia sceneggiatore che disegnatore. Tra le sue opere più famose e importanti, “Tokyo Killers” del 1986 (Panini Comics – 2004), “L’uomo che cammina” del 1991 (Panini Comics – 1999), “La vetta degli dei” in 5 volumi 2000-2003 (Rizzoli Lizard 2012-2014), “Un cielo radioso” del 2004 (Coconino Press Fandango – 2008).

Vittorio Benzi, 11 novembre 2018