Con “Vincoli – Alle origini di Holt” (NN Editore – 2018), Kent Haruf ci dà uno spaccato della storia recente della sua terra di origine, nel cuore rurale degli Stati Unit. Holt, Colorado, è un luogo immaginario ma nello stesso tempo reale come solo la penna di un grande scrittore sa materializzare. L’autore in questo libro risale alle origini di Holt e i suoi primi coraggiosi coloni che si insediarono in quel territorio ostile, secco, che non dava pane e richiedeva solo fatica e lacrime; per farlo usa una prosa asciutta, forte, incisiva, senza retorica, come il mondo che vuole rappresentare.
Lo spunto per un ritorno al passato lo fornisce un triste fatto di cronaca: un incendio ha distrutto la fattoria dei fratelli Goodnough. Sul fatto gravano parecchie ombre e un giornalista, nella primavera del 1977, arriva da Denver per raccogliere informazioni e fare il suo bravo scoop. Cerca di intervistare il vicino di casa di sempre, Sanders Roscoe, che lo caccia via in malo modo. Perché? Lo scopriremo attraverso il monologo-confessione dell’uomo che narra la storia di due famiglie di allevatori e agricoltori, le cui vicissitudini si sono intersecate durante le generazioni.
È il 1896 quando Roy Goodnough e Ada Twamley arrivano con un carro dall’Iowa per entrare in possesso di un pezzo di terra assegnato con un provvedimento governativo. “Trovarono una maledetta distesa sabbiosa”, dormirono mesi nel carro, ma non tornarono indietro, costruirono una casa e iniziarono la loro vita in quel luogo. Nascono i due figli Edith e Lyman, il cui percorso a volte si intreccerà, a volte scorrerà parallelo, a volte si allontanerà, con il vicino John, il padre di Sanders.
“E qualche volta, ripensando a questa storia, mi pare che non sia altro che questo: una serie di solchi indipendenti: Alcuni sono durati per quattro, cinque anni, altri per venti, ma erano mucche sfinite che occasionalmente si fermano ad abbeverarsi e a riposare un po’, magari a dare una bella leccata a un blocco di sale, quegli stessi solchi che poi le riportano in mezzo alla sabbia della contea di Holt. Diamine, è sempre così in qualsiasi pascolo”.
Edith sarà il perno intorno al quale ruota il racconto di tante vite, innumerevoli disgrazie, amori che nascono e si perdono, lutti e matrimoni, abbandoni e ritorni. Lo sfondo è il cuore dell’America rurale, fatto di fattorie distanti kilometri l’una dall’altra, di sudore, di caldo, di distese infinite di stoppie, di lavoro duro, di una cittadina che si frequenta solo ogni tanto e che ha ben poche occasioni di divertimento. Uomini capaci di lavoro fisico al limite, abbruttiti dalla fatica, molto spesso ignoranti e maneschi. Donne, a modo loro, altrettanto preparate ad una vita di sacrifici e di rinunce, di lavoro al fianco del loro uomo, alla solitudine sociale. Attraverso la carta passa l’odore secco delle distese sabbiose, quello forte e aspro degli animali al pascolo con la coda dritta e il muso che si alza al soffio leggero di un vento caldo.
È il racconto di amicizie e affetto che scavalcano le generazioni e rimangono salde e mai si ritraggono o si estinguono. “Vincoli” è il titolo italiano giusto per questo romanzo: vincoli che tengono legati gli uomini alla propria terra, alle proprie tradizioni, al senso della giustizia, ma anche vincoli che fanno male, che sono frutto di un malcelato senso del dovere, della sopportazione, del dolore, della rassegnazione, vincoli che sono croci pesanti che non si riesce a strappare, vincoli che condannano. L’autore racconta fatti crudeli, scelte discutibili, ma non dà giudizi, con la voce ferma di un cronista e di uno spettatore, spiega al lettore il contesto in cui certi fatti di sono sviluppati. Alla fine della storia, resta un misto di rispetto, commozione, pietà e rabbia, anche. Tutto questo ce lo trasmette la grande penna di Kent Haruf.
Kent Haruf (1943/2014) è stato uno dei più grandi scrittori americani, le sue opere hanno ricevuto diversi riconoscimenti. Nel 2015 sono stati pubblicati in Italia i tre volumi della “Trilogia della Pianura” (NN Editore), seguiti da “Le nostre anime di notte” (NN Editore – 2015), da cui è stato tratto un film. “Vincoli” è il romanzo di esordio di Haruf, pubblicato per la prima volta negli Stati Uniti nel 1984, con il titolo “The tie that binds”, ma soltanto nel 2018 in Italia.
Carla Maria Cappa, 11 giugno 2019