Valeria Corciolani

Intervista e foto De Bernardi Beatrice

Incontro Valeria ad Alcatraz, la Libera Università fondata e portata avanti da Jacopo Fo, nell’ambito del Festival dell’Immaginazione: una settimana dove parlare, giocare, inventare, cantare, ballare, costruire e soprattutto nutrire l’ immaginazione insieme a chi  ne ha fatto mestiere, vita e passione. E qui entra in gioco Valeria come professionista di un’arte che passa dall’illustrazione alla scrittura con la leggerezza che la connota.
Nel suo primo intervento ci racconta di come si disegna un personaggio tra arte, cinema e  scrittura.
Nel secondo intervento si racconta, parla di sé ad un pubblico conquistato dalla sua figura minuta e delicata, che dispensa sorrisi, che si muove con la naturalezza di chi vive l’incanto del mondo.
Valeria accoglie la proposta di una mia intervista per Libri Chiacchiere Caffè e Tè con un sorriso generoso e un ringraziamento.
E’ la mia prima intervista ufficiale, sono emozionata e consapevole del tempo prezioso che mi sta dedicando.

Parto dalla domanda di rito:

Chi è Valeria Corciolani?

Nasce a Chiavari il 29 maggio 1968. Compie studi artistici conseguendo la laurea presso l’Accademia  Ligustica di Belle Arti di Genova e in seguito il Master presso l’Accademia Disney a Milano. E’ sposata e ha due figli e un gatto.
Ha sempre vissuto al mare e attualmente abita nella casetta ereditata dai nonni che fu costruita dai bisnonni al loro rientro in Italia dopo l’emigrazione in Cile.
L’acqua è il suo elemento naturale nel quale trova origine fin dalla prima infanzia la sua passione per la lettura.
Inizialmente lavora come illustratrice, superando la fatica e la frustrazione di farsi largo in un mondo di stereotipie e incarichi sottopagati.
Il suo primo romanzo esce nel 2010 per Mondadori seguito da Il morso del ramarro che diventa un film nel 2022 con la regia di Maria Lodovica Marini.
Con Acqua passata nel 2017 inaugura la serie di Alma e Jules, la colf e l’ispettore, per Amazon Publishing ed entra a far parte dell’empireo dei giallisti italiani  al quale seguono Non è tutto oro (maggio 2018), A mali estremi (novembre 2018), E come sempre da cosa nasce cosa (novembre 2019) e Peggio per chi resta (luglio 2020) e Il tempo fa le pietre (aprile 2021), tutti  ambientati in Liguria.
Nel 2021 inaugura una nuova serie legata al mondo dell’arte che vede come protagonista la cinquantasettenne  Edna Silvera storica dell’arte e restauratrice di grande talento e pubblica Con l’arte e con l’inganno e Di rosso e di luce entrambi pubblicati per  Nero Rizzoli.
Il suo ultimo romanzo è La regina dei colori  nel quale la protagonista Clotilde Podestà, star internazionale dell’interior design, improvvisamente  vede il mondo in bianco e nero. Così torna in Liguria, dov’è nata; e si circonda delle donne della sua famiglia e mette in discussione un palinsesto consolidato tra amore, paure, aspettative e rimpianti.

Ben tredici romanzi e innumerevoli racconti. Ma quando e perché ha iniziato a scrivere?

Valeria comincia a scrivere per caso e grazie al suo primo figlio che proprio non ne vuole sapere di dormire, così nelle lunghe nottate di veglia nasce il suo primo romanzo.  Fondamentale è l’incontro con l’autore, ligure anch’egli, Lorenzo Licalzi il cui agente letterario visiona il romanzo, lo apprezza e lo trasmette all’’editore. Lacrime di coccodrillo esce per la Mondadori e la consegna al grande pubblico.

Il successo arriva con un giallo. Perché la scelta di questo genere letterario?

Valeria si è letteralmente innamorata dei gialli leggendo Simenon e Fruttero e Lucentini, maestri indiscutibili della scrittura sia di genere che narrativa.
Prende così spunto da due stili diversi che utilizzano il giallo come sfondo integratore per raccontare con una sottile vena umoristica la vita degli altri in tutte le sue sfaccettature umane e scopre che raccontare è come vivere altre esistenze, entrando ogni volta in personaggi e situazioni diverse e questa cosa le piace moltissimo, la diverte e si trasforma in uno stile narrativo  ironico, dove la comicità nasce da situazioni al limite del paradosso messe in scena da personaggi umanissimi nella loro singolarità che catturano e attraggono il lettore. Alma Boero, è una colf di colore con quattro figli, un ex marito dall’altra parte del mondo e una suocera, Alfonsina, devota a  Lombroso, caparbia e zoppicante a carico. Jules Rosset è un ispettore cocciuto e riservato, montanaro nel cuore, trapiantato controvoglia dalla amata Valle d’Aosta alla Riviera Ligure. Ma chi meglio di una donna delle pulizie entra invisibilmente nella casa degli altri raccogliendo indizi e dettagli che sfuggirebbero ai più? E’ un sodalizio infallibile.
Valeria è legata a tutti i personaggi che prendono vita dalla sua penna, il processo di caratterizzazione è un viaggio condiviso attraverso la costruzione narrativa che fa sì che diventino compagni di viaggio esclusivi di cui ha profonda nostalgia quando decide di chiudere la serie. Perché una serie va chiusa, dando spazio all’immaginazione per andare avanti.

Ci sono dei riferimenti autobiografici nei suoi scritti: romanzi, gialli, racconti?

Premesso che ogni autore non è scevro da riferimenti autobiografici Valeria ama così tanto la Liguria di mare e di terra che la fa entrare prepotentemente nelle atmosfere e nelle suggestioni, ma anche nei luoghi, nel cibo e nel carattere dei personaggi che conservano una certa ruvidità e il riserbo naturale dei liguri.

 

E’ legata ad un romanzo in particolare?

Valeria ama il suo ultimo romanzo La regina dei colori perché è legato alla sua formazione artistica affidata ad un personaggio femminile straordinario che perdendo la capacità di discriminare i colori vede finalmente le cose come sono realmente, nella loro nuda verità e in piena luce.
In fondo la vita è un susseguirsi di fotogrammi in bianco e nero che solo la capacità di immaginare, trasforma in eventi colorati, simbolizza, iconizza, valorizza perché combacino con i nostri desideri o con i nostri sogni.

 

Un suggerimento per gli scrittori emergenti?

Il primo è leggere, leggere, leggere perché la lettura forma il pensiero, consente di memorizzare le strutture linguistiche e il lessico, è un archivio di fatti, situazioni, personaggi, contesti.

Il secondo è scrivere, scrivere, scrivere in maniera sistematica perché diventi un automatismo, un bisogno, una gratificazione.

Il tempo corre veloce, avrei ancora molte domande che mi sono sorte spontanee ascoltandola ma ci aspettano una miriade di attività e ci salutiamo con un caloroso abbraccio e un arrivederci. Grazie Valeria, nei tuoi occhi ho letto leggerezza,  sensibilità, gioia e passione le stesse che trasmetti attraverso la lettura dei tuoi libri.

Seguite Valeria  attraverso i suoi canali social:

Sito personale: https://www.valeriacorciolani.it/

Profilo Instagram https://www.instagram.com/valeriacorciolani/

Profilo Facebook https://www.facebook.com/valeria.corciolani