“Una felicità semplice” di Sara Rattaro

Una felicità semplice di Sara Rattaro – Sperling & Kupfer

Un velo che si scosta per mostrare la profondità di qualcosa: ecco che cos’è la magia.

La protagonista del romanzo, Cristina, una donna di mezza età, vedova inossidabile di un matrimonio che le ha regalato anni di intensa felicità, si trova per caso coinvolta in una rapina nel piccolo supermercato dove solitamente va a fare spesa. In un attimo la geometria minimale della sua vita viene stravolta da un incontro che la porterà ad elaborare gradualmente il lutto e a ridefinire i confini del suo essere donna.

Il romanzo si snoda in sequenze narrative attraverso le quali Cristina, mettendosi a confronto con i due uomini che hanno segnato la sua vita, ne racconta il divenire accompagnando il lettore nel suo percorso di crescita e consapevolezza. Il primo uomo Andrea, docente di fisica, razionale, sistematico, è il grande amore della gioventù che sfocia in una solida unione coronata dall’arrivo della figlia Sofia. Andrea è una persona quadrata ma non priva di slanci e profondamente legata alla donna della sua vita con la quale costruisce un’esistenza quasi perfetta fino all’arrivo della malattia inesorabile che lo porterà alla morte. Questo evento sconvolge la vita di Cristina che si isola nel ricordo della felicità perduta.

Ma la vita è imprevedibile e il caso la mette sulla strada di Claudio, prestigiatore e giocoliere, uomo sensibile, creativo, dal forte spessore umano, che con la pazienza dell’amore, assecondando Cristina in maniera giocosa e incantata la riporta a ripensarsi e rivedersi donna, una donna che può ancora amare, ricominciare a vivere, superare il passato e ricongiungersi con la figlia.
La felicità in fondo è una cosa semplice, come suggerisce il titolo e il romanzo è un invito a superare le resistenze, i confini e a non perdere la speranza.
È un invito anche a lasciarsi andare ad una consapevole leggerezza, con la quale è necessario guardare se stessi e gli altri. La lettura è piacevole e scorrevole e il lettore è quasi proiettato in un film dove la sofferenza e il dolore sono presenti ma rimangono sullo sfondo e riemergono a fine film sollecitando lo spettatore a riflettere sugli interrogativi della vita, sulle aspettative e sul tempo.

Beatrice De Bernardi, 24 maggio 2021

Sull’autore

Scorpite di più sull’autore leggendo la nostra foto-intervista:  https://www.librichiacchierecaffeete.it/novita/intervista-a-lorenzo-licalzi/