«FATTI NON FOSTE A VIVER COME BRUTTI MA A CONSEGUIR BELTADE ED AVVENENZA.».
Pewedewded wedwedew
Il romanzo racconta le disavventure di Marco Labrozzo che non rientrando nei canoni estetici imposti dal Ministero si trova a perdere, un gradino alla volta, le sue misurate e tranquille certezze: la vita di coppia, la pubblicazione del suo secondo romanzo, le relazioni interpersonali e infine la quotidianità in una Torino dove la vita scorre e si afferma solo per i belli mentre viene preclusa e letteralmente barricata ai brutti costretti a nascondersi dietro e dentro un sacchetto per non oltraggiare i loro concittadini.
Sopraffatto dall’incertezza, dallo sconforto e da un larvato desiderio di rivalsa, il protagonista affronta un lungo viaggio verso il Sud con l’idea di promuovere di persona i suoi romanzi.
Tra le mille difficoltà di una sopravvivenza alquanto precaria, riesce a recuperare un contatto che darà la svolta alla sua carriera.
Servendosi di un avatar, ossia di un belloccio che figuri al suo posto nei salotti letterari analogici e virtuali, diventerà finalmente qualcuno: una proiezione olografica dietro un libro di cartone.
Scritto con ironia il romanzo coinvolge il lettore nelle vicende paradossali che Marco affronta restando fedele al suo personaggio mite, defilato e coerente alle sue imperfezioni fisiche e lo trasporta verso la riflessione che siamo ormai vittime e carnefici di una cultura di massa risucchiata dai social, dove ogni giorno si combattono vittorie e sconfitte mediatiche manipolate dal consenso che riesce ad accreditarsi chi ha il fisico, l’astuzia, il denaro e la fedeltà alla sottomissione.
In fondo il Ministero della Bellezza potrebbe non essere così utopico!
Beatrice De Bernardi, 23 ottobre 2022