Lorenzo Beccati si racconta attraverso le domande di Cristina De Regibus e le fotografie di Gianluca Russo.
Lorenzo Beccati, classe ‘55, orgoglioso Genovese ( Cornigliano ), noto autore televisivo di programmi di successo come “Striscia la notizia”, ”Paperissima”, “Drive in”, ”Lupo solitario”; voce storica del Gabibbo; scrittore affermato e di talento, sia di testi teatrali che di saggi e romanzi, ci accoglie con piacevole disponibilità nel suo studio di Cologno Monzese, presso la sede Mediaset di Striscia la Notizia. La sensazione è quella di incontrare un vecchio e caro amico che, con entusiasmo e cortesia, malgrado fosse prossimo alla messa in onda della puntata quotidiana di Striscia, ci regala il suo tempo e mille curiosità sulla sua vita e le sue passioni/professioni. Ma quello che interessa di più a noi, divoratori di libri sono ovviamente i suoi romanzi, dei quali ricordiamo fra tutti “Il barbiere di Maciste”, “Il guaritore di maiali”, “Aenigma”, “Pietra è il mio nome”.
Ciao Lorenzo, grazie per esserti reso disponibile a rispondere alle nostre domande. Intanto complimenti per le tue molteplici attività che svolgi con grande successo, ma quale fra tutte, ti rappresenta di più? L’essere autore televisivo è il tuo lavoro e la scrittura la tua passione, oppure dai ad entrambe le occupazioni la stessa importanza?
Io credo che la creatività sia una sola e che si esplichi in mille modi. Il mio lavoro quotidiano si svolge a Striscia la Notizia ma se ho qualcosa d’altro da raccontare scrivo libri, commedie, film, racconti.
L’essere autore televisivo ti aiuta nel tuo ruolo di romanziere?
Di certo influenza il mio stile di scrittura. Nella trasmissione di Antonio Ricci ogni parola ha un peso e un valore e va scelta con cura. Inoltre velocità e ritmo sono una prerogativa di Striscia. Ecco, penso che anche queste cose ricorrano nei miei libri.
Hai lavorato a “Drive in” con Giorgio Faletti e anche lui, come te, ha scritto thriller di successo. Vi siete mai confrontati sulla vostra comune passione? In qualche modo vi siete “ispirati” a vicenda?
Direi proprio di no. Abbiamo parlato sempre molto, giocato a tennis e celebrato diverse cene, ma non ci siamo mai confrontati sui gialli. I suoi libri mi piacciono molto e non mancavo di dirglielo ogni volta. Mi manca.
Ho una domanda che mi sta molto a cuore, essendo una fan di “Pimain”, protagonista dei tuoi libri “Il guaritore di maiali”, “Il mistero degli incurabili” e “L’uccisore di seta”, esiste la possibilità di un nuovo libro con questo personaggio?
Ci sto pensando da un po… Anch’io lo trovo un personaggio affascinante, potente e sono convinto che prima o poi Pimain e io c’incontreremo di nuovo.
Molti lettori apprezzano i tuoi thriller che si svolgono a Genova, di cui scrivi sempre in maniera dettagliata delle abitudini antiche dei genovesi e dei luoghi della città. Il tuo penultimo libro però, “Aenigma” si svolge a Milano. Hai
scelto questa location perché è la città dove vivi la maggior parte dell’anno o per ragioni di scrittura?Avevo una storia da narrare e la città ideale come ambientazione era senz’altro Milano, luogo che conosco bene e amo profondamente e che ha accolto molti di noi con garbo e semplicità.
La tua città è sempre Genova o Milano in qualche modo l’ha sostituita?
Certo che no. Genova rimane sempre al primo posto. A “Zena” il passato si respira a ogni passo nel centro storico, il più grande d’Europa. Ogni volta che torno mi lascio trasportare da un carruggio senza sapere dove mi porterà. A volte mi conduce a una nuova avventura da raccontare.
Parliamo un po’ della protagonista di due libri di successo “Pietra è il mio nome” e “L’ombra di Pietra” . Questa donna forte e coraggiosa, che vive nella Genova del ‘600, un’epoca difficile e pericolosa, straniera in casa sua e sola. Come nasce l’idea di una protagonista donna, con una dote come la rabdomanzia e in quel periodo storico? Ci saranno altre avventure di questo meraviglioso e controverso personaggio?
Secondo i dettami della rabdomanzia (mi sono imbattuto per caso in un volume antico che trattava l’argomento) la forcella biforcuta vuole essere posseduta, dominata solo da un uomo. Io ho voluto ribellarmi a questa regola e ho costruito una donna rabdomante. Pietra è forte, decisa piena di risorse nascoste e sono certo che vorrà che io parli ancora di lei. Senza bisogno di consultare la sua bacchetta da rabdomante vi posso garantire che tornerà presto.
Oltre ai tuoi libri, che come sappiamo per gli scrittori sono tutti loro figli e quindi non possono sbilanciarsi sul dire se ne esista uno preferito, vorrei sapere se hai un libro del cuore, un libro che in qualche modo abbia segnato o accompagnato la tua vita e perché?
Io sono un lettore “onnivoro”, leggo molto e di tutto. Difficile assegnare delle preferenze. Posso dirti che i primi soldi della paghetta andavano tutti in libri di Pirandello. Tra gli scrittori citerei per affetto e stima Francesco Biamonti e lo stesso Giorgio Faletti.
Finiamo la nostra intervista con una domanda di rito, che
però interessa sempre particolarmente i fan, progetti per il
futuro?
Una commedia, con la regia di Enzo Iacchetti e le musiche di Gian Piero Alloisio, dal titolo “ Natale in casa Marx” con protagonisti Marx ed Engels. I due padri del comunismo si ritrovano la notte di Natale per finire “Il manifesto del partito comunista” che verrà poi pubblicato in febbraio. Si ride molto e la satira è di stringente attualità anche se parte da lontano. Inoltre ho appena finito un libro, che dovrebbe uscire a Marzo. Su chi e cosa? Lasciamoci con questo mistero.
Grazie Lorenzo per averci dedicato un po’ del tuo tempo e aver aderito alla nostra associazione
Grazie a voi. Lorenzo è il mio nome.